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VERSO LA PRIMAVERA:LA PURIFICAZIONE A TAVOLA.

Febbraio è il mese dedicato alla purificazione, anche a tavola. 

Lo stesso nome "februarius" deriva dal latino "februa"cioè "mezzi di purificazione".In effetti il vecchio calendario romano collocava il mese di febbraio come il periodo di purificazione che precedeva l'inizio del nuovo anno rappresentato da marzo.Anche altre tradizioni, per esempio quelle celtiche, celebravano il mese di febbraio con la festa della luce (Imbolc), diventata poi la nostra Candelora, che celebra la purificazione della Vergine quaranta giorni dopo il parto.E proprio in questo mese la Natura si libera dagli schemi rigidi e seri dei precedenti mesi invernali per aprirsi al rinnovamento e al brio primaverile. 

Il nostro organismo vive nel mese di febbraio un momento di forte polarità: infatti da un lato manifesta voglia di rigenerarsi ( pelle, mucose e vari organi iniziano questo processo di rinnovamento), dall'altro deve combattere ancora con gli ultimi freddi, le condizioni climatiche e ambientali (smog e agenti nocivi) che rendono ancora sollecitabile il sistema immunitario e sovraccaricano gli organi emuntori, adibiti all'eliminazione di tossine.E' questo il momento per purificare sangue e linfa, soprattutto se ci siamo imbattuti in difficili stati influenzali ed infiammatori e abbiamo abusato di farmaci o antibiotici.

Indicati anche i momenti di semidigiuno, dove per uno o più giorni val la pena consumare esclusivamente spremute leggere, tisane, estratti depurativi e drenanti di frutta e verdura.

Durante il mese la giornata dovrebbe iniziare con dei muesli non raffinati, frutta secca non trattata e frutta o spremute.

Un alimento che si dovrebbe consumare con una certa regolarità è la rapa, un ortaggio"spazzino", un tempo utilizzato dai contadini come alimento per la sopravvivenza. La rapa è ricca di acqua e di fibre utilissime per la disintossicazione e per aumentare la diuresi grazie all'elevata concentrazione di potassio. 

Per tonificare e salvaguardare l'apparato respiratorio niente di meglio che consumare del rafano bianco, ottimo espettorante, utilissimo in caso di catarro e tosse.Interessante l'utilizzo del rafano per preparare una tisana alla quale si aggiungono dei semi di anice e alla fine un estratto di rafano fresco in succo.Questa bevanda, assunta per due o tre volte al giorno lontano dai pasti è un ottimo depurativo del fegato. 

Non mancano poi le crucifere, dal cavolfiore al broccolo ai cavolini di Bruxelles, aggiunti nelle insalate o leggermente cotti al vapore oppure centrifugati al mattino con del succo di limone. Sono alimenti ricchi di vitamina C, folati, potassio e zolfo e di una sostanza , molto studiata attualmente , l'indolo-3-carbinolo,che migliora il metabolismo degli estrogeni e previene alcune forme tumorali ormono-dipendenti e riduce il grasso ormonale.

Un'altra radice meno conosciuta è il ravanello daikon, bianco e di forma allungata con foglie simili alle rape, potente disintossicante e diuretico e depurativo del fegato. Dal gusto leggermente piccante può essere tagliato a julienne e aggiunto nelle insalete o inserito in zuppe o brodi o saltato a rondelle con gomasio e tamari o ancora condito con una salsina di yogurt con senape e curcuma.Il daikon ha la capacità di sciogliere i depositi di grasso e di muco presenti nel fegato, reni, ovaie e polmoni ed è un ottimo alimento saziante per chi vuole perdere peso.

Per ritrovare poi energie dopo un periodo di influenza e durante la convalescenza possiamo rallegrare i nostri spuntini con agrumi ricchi di vitamina C, vagolitica e antinfiammatoria e castagne secche. Queste ultime vanno reidratate e consumete da sole cotte al vapore o bollite o frullate in un filtrato vegetale ( latte di avena o di mandorla), ottimo tonico, indicato in casi di anemia, stipsi ed esaurimento psico-fisico.

"E come i semi sognano la neve, il vostro cuore sogna la primavera..."( K.Gibran).